martedì 17 dicembre 2013

Croccante alle mandorle cadeaux di Natale

Meno 8!
Il conto alla rovescia verso il Natale continua ed ora è visibile soprattutto in strada, nei negozi, negli uffici e ai bancomat.
Un periodo di bancomatti!
Ieri ho girato per mezz'ora prima di trovare un bancomat che funzionasse o che avesse ancora del contante da dare, file chilometriche di persone smarrite e l'unico bancomat che ho trovato voleva erogare l'importo che "diceva" lui.
Roba da pazzi!
Ad ogni modo, mentre gli altri anni a quest'ora ero riuscita a concludere la corsa al regalo, quest'anno per una serie di cose è stato impossibile e l'idea di mettermi in moto ora mi pare una vera follia.
Qualcosa intanto sono riuscita a farlo, dei piccoli cadeaux commestibili come per esempio quelli che vi mostro oggi: croccante alle mandorle.
Ci vuole pochissimo tempo ma si può ottenere un ottimo risultato e con un po' di carta e nastri colorati ecco dei regali preziosi perchè non solo sono buoni, ma sono fatti con amore.


Croccante alle mandorle cadeaux di Natale





















Ingredienti

3 - 4 stecche di croccante

350 GR DI MANDORLE PELATE DOLCI

400 GR DI ZUCCHERO SEMOLATO
1 CUCCHIAIO DI SUCCO DI LIMONE
1/2 LIMONE 
1 CUCCHIAIO DI OLIO DI SEMI

Occorrente

PENTOLA DAL FONDO SPESSO
TEGLIA 
CUCCHIAIO DI LEGNO
CARTA DA FORNO 
SPATOLA O COLTELLO LUNGO

Per cominciare pesate tutti gli ingredienti.

Accendete il forno a 180°gradi.

Versate il succo di limone e lo zucchero nella pentola e ponetela sul fuoco che dovrà essere basso, mescolate di tanto in tanto (con un cucchiaio di legno) e lasciate cuocere fino a che lo zucchero non si scioglie.

Intanto in una teglia rivestita di carta da forno versate le mandorle e mettetetele in forno caldo per 3 - 4 minuti massimo, devono asciugarsi ma non tostarsi, quindi non devono scurirsi.
Una volta terminata questa operazione: una parte di mandorle tritatele grossolanamente con un coltello e le altre lasciatele intere.
Non appena lo zucchero si sarà sciolto ed avrà assunto il tipico color caramello, quindi ambrato ma non troppo scuro, versate le mandorle mescolate velocemente e versate tutto su un piano (resistente al calore o una teglia) rivestito di carta da forno.
Livellate il croccante con un coltello o spatola (unto di olio di girasole) e poi passateci metà del limone dalla parte piatta (ma senza spremerlo) sempre per livellare la superficie.
Il croccante tende a solidificarsi velocemente, dopo qualche minuto sollevate un lembo e se vedete che è morbido e compatto ma non ancora solidificato del tutto quello è il momento per tagliarlo a vostro piacimento, nella forma che preferite, io l'ho tagliato in stecche.
Fatto il taglio, lasciate indurire il croccante e poi impacchettate come gradite e non dimenticate di assaggiarne subito un pezzo!

Croccante alle mandorle cadeaux di Natale








venerdì 13 dicembre 2013

Bignè di Luca Montersino con panna e topping al cioccolato

Meno 12!
Mancano 12 giorni a Natale, non sono tra coloro che fanno il conto alla rovescia, almeno non più da un bel po' di tempo, ma guardando il calendario è balzato agli occhi che il passo è breve alla notte della natività.
Natale è soprattutto, non per tutti fortunatamente, il periodo in cui essere più buoni ma poi passate le feste tutto torna come prima, il periodo delle vacanze dei bambini che non sai a chi lasciare se hai la fortuna di lavorare, il periodo del traffico impazzito, del regalo anche piccolo perché basta il pensiero e poi un sacco di questi "pensieri" vengono cestinati o riciclati, ma soprattutto il periodo delle grandi scorpacciate di cibo che avevamo meditato di evitare.
L'aria natalizia si percepisce dalle vetrine, dalle luci ad intermittenza che decorano la città, ma per il resto il periodo non è buono per gli italiani e non solo per loro.
Non ho idee da darvi su come ritrovare lo spirito natalizio, ognuno di noi lo può cercare dentro di sé e se lo trova, può regalarlo agli altri forse questo sarebbe un bel dono.
Però posso dirvi che ci sono delle piccole cose che ci possono aiutare a stare meglio e condividerle con gli altri è una bella cosa.
E visto che questo è un blog soprattutto di cucina, oggi vi propongo un dolce!
Cucino dolci per distrarmi per riconciliarmi con il mondo e non sempre, ma spesso funziona.
Un dolce mette allegria e chi non ha bisogno di un sorriso in più?
Questa ricetta sembra complicata ma è molto semplice e regala un grandi soddisfazioni a occhi e palato.
Bignè farciti con panna e finitura di topping al cioccolato.
La ricetta dei bignè lo presa dal libro "Peccati di gola" di Luca Montersino mentre il topping al cioccolato è una mia ricetta, ma potete trovare questa salsa al cioccolato su qualsiasi ripiano del supermercato già pronta.
I bigné sono fatti di pasta choux (dal francese cavoli) proprio per la forma che assume in cottura questa pasta, ricorda proprio un cavolo verza, è una pasta dal sapore neutro che può essere utilizzata per preparazioni dolci o salate.
Il bigné, per chi non li avesse mai sperimentati, vengono cotti in due fasi ma con tempi di cottura brevi: una prima volta sul fuoco in un pentolino dove verserete gli ingredienti(acqua, burro, uova, farina) e una volta ottenuto un composto liscio ed omogeneo, una seconda volta in forno oppure fritti in olio caldo.
Ci sono diverse ricette e proporzioni fatte tra la quantità di ingredienti impiegati per ottenere diverse consistenze di pasta choux, si può sostiture l'acqua con il latte totalmente o parzialmente, ridurre la quantità di burro o di uova, ma per far questo ci vuole un po' di esperienza o qualche dritta come quelle che Montersino mette nel suo libro, io ho rispettato la ricetta di base che lui indica, senza operare variazioni negli ingredienti.
Ad ogni modo con circa 30 minuti circa di lavoro (più un ora per il raffreddamento del bignè) potrete ottenere un dessert buono, goloso e scenografico!


Bignè di Luca Montersino con panna e topping al cioccolato


























Ingredienti
30 bignè

185 G DI ACQUA

165 G DI BURRO (per me Lurpak) più un po' per la teglia
175 G DI FARINA 00
25 G DI LATTE INTERO FRESCO
270 G DI UOVA INTERE FRESCHE
UN PIZZICO DI SALE FINO

Finitura

250 ML DI PANNA FRESCA
200 GR TOPPING AL CIOCCOLATO
100 GR DI ZUCCHERO A VELO

Occorrente

TEGLIA o PLACCA DA FORNO
SBATTITORE o PLANETARIA
PENTOLINO CON FONDO SPESSO
SACÂPOCHE 
SETACCIO
STECCHINO

Per cominciare pesate tutti gli ingredienti e setacciate la farina.

Accendete il forno a 220°gradi.

Versate l'acqua, il burro, il latte e il pizzico di sale, in un pentolino e lasciante andare a fuoco medio fino a quando il burro non sarà completamente sciolto, poi versate la farina tutta insieme, mescolate energicamente fino a che la pasta non si rapprende e si stacca dal pentolino.

Spegnete il fuoco e aggiungete le uova un po' alla volta sempre mescolando fino a quando il composto non avrà assorbito le uova ed avrà una consistenza simile a quella della crema pasticciera ma un pochino più densa.

Trasferite il composto nella sacâpoche (tasca da pasticcere) con bocchetta liscia, imburrate una teglia da forno e formate delle palline di circa 3 centimetri distanziandole di circa 3-4 centimetri una dall'altra.

Infornate a 220°gradi per 12 - 13 minuti circa, fino a che i bigné non si gonfiano e si dorano in superficie.
Tirateli fuori e lasciateli raffreddare e intanto montate la panna.

Quando i bignè saranno ben freddi, praticate sotto al bignè un piccolo foro con uno stecchino, per facilitare la farcitura che verrà effettuata riempiendo di panna montata una tasca da pasticciere (bocchetta liscia piccola).

Dopo aver farcito i bignè, deponetene due o tre su di un piatto, spolverate con zucchero a velo e versate sopra il topping al cioccolato.
Pronti per l'assaggio?





Consigli
Montersino suggerisce: di trasferire la pasta choux in una planetaria con gancio a foglia e poi aggiungere le uova, questo rende l'impasto più liscio ma io ho omesso questo passaggio ed il risultato è stato ottimo.
Non usate carta da forno per la placca su cui mettete i bignè, meglio imburrare la teglia così l'impasto rimarrà aderente al fondo e si gonfierà in altezza.


martedì 3 dicembre 2013

Jule Risengrød shot.. budino di riso e panna made in Danimarca

Uno due tre, prova!
Non sto tarando un microfono, sto sperimentando.. in cucina ovviamente!
E quanto mi piace provare ricette nuove, trovare l'ingrediente irreperibile, ma soprattutto amo le ricette che con ingredienti semplici riescono a realizzare qualcosa di ottimo ed inaspettato.
E' il caso dello Jule Risengrød che altro non è che un budino di riso, latte, al profumo di vaniglia a cui viene aggiunta panna montata, mandorle e decorato con delle ciliegie sciroppate.
Questo dessert arriva dalla Danimarca ed è tipico del periodo Natalizio, un tempo era servito prima della portata principale e all'interno del budino viene nascosta una mandorla intera e chi la trova, vince un maialino di Marzapane simbolo di fortuna.
Un po' di questo dolce per tradizione va lasciato al folletto dispettoso che "abita" le soffitte Danesi e fa scherzi agli abitanti della casa, bambini soprattutto.
Questa ricetta arriva da un "Sale e Pepe" di qualche anno fa, io ho dimezzato le dosi, facendo qualche aggiustamento ma soprattutto ho omesso le mandorle perchè lo volevo meno dolce ed ho usato le amarene invece delle ciliegie.
Insomma un Jule Risengrød a modo mio!
Ho pensato di metterlo in mini bicchierini ... budini in shot, perfetti per concludere una cena senza appesantire, oppure per un buffet con amici.
L'amido del riso fa da addensante e dà cremosità al budino, la panna montata incorporando aria lo rende spumoso e l'amarena con la punta di acidità completa il tutto.
Un dolce semplice da realizzare, d'effetto e molto molto buono!


Jule Risengrød shot.. budino di riso e panna made in Danimarca





Ingredienti
per 10 bicchierini di budino

250 GR DI LATTE FRESCO
50 GR DI ACQUA
180 GR DI PANNA FRESCA 
40 GR DI RISO ARBORIO
15 GR DI ZUCCHERO SEMOLATO
1/2 BACCELLO DI VANIGLIA BOURBON
10 AMARENE SCIROPPATE

Occorrente
PENTOLINO CON FONDO SPESSO
SBATTITORE
BICCHIERINI
FRUSTA MANUALE

Per cominciare pesiamo tutti gli ingredienti e pratichiamo un taglio al baccello di vaniglia nel senso della lunghezza.

In un pentolino dal fondo spesso versate l'acqua e quando raggiunge il bollore versate il riso, fate cuocere a fuoco medio fino a che l'acqua non è evaporata, mescolate di tanto in tanto.
Aggiungete quindi il latte, il mezzo baccello di vaniglia, abbassate il fuoco al minimo e fate cuocere finchè il latte non sarà stato completamente assorbito dal riso (circa 30 minuti), mescolate ogni tanto.
Una volta pronto, spegnete il fuoco e aggiungete lo zucchero, mescolate qualche minuto e poi lasciate raffreddare il composto.
Intanto montate la panna ed incorporatela poco alla volta al riso freddo con la frusta manuale, con movimenti dal basso verso l'alto.
Versate il composto nei bicchierini e decorate con l'amarena ed un cucchiaino di sciroppo.
Mettete in frigorifero un paio d'ore e servite i budini freddi!
Semplici e buonissimi.


Jule Risengrød shot.. budino di riso e panna made in Danimarca




Note
Non utilizzate il riso parboiled che rilascia pochissimo amido che invece serve al budino per dare la cremosità.
Se volete rispettare la ricetta Danese, potete aggiungere al budino le mandorle, circa 20 gr di mandorle pelate, tostate e tritate, dopo aver aggiunto lo zucchero.
Inoltre se non vi piace il profumo della vaniglia, potete aggiungere della zest di buccia di mezzo limone, senza esagerare.
Se non avete le amarene o le ciliegie sciroppate, potete usare una salsa di ribes o lamponi.

venerdì 29 novembre 2013

Torta Paradiso

Il freddo continua come è giusto che sia.
Novembre volge al termine e fa capolino Dicembre che porta con se le festività natalizie e che questo mese fosse vicino ne avevamo tutti un'idea chiara, non guardando il calendario ma semplicemente facendo la spesa al supermercato più vicino!
Pandori, Panettoni, torroni, cioccolatini di ogni forma fanno bella mostra di loro già da qualche settimana sugli scaffali dei supermercati e sono aumentati di giorno in giorno, disseminati come funghi in ogni angolo come a ribadire il concetto:  tra poco è Natale!
Natale.. carico di significati religiosi, mistici, sociologici se volete, ma soprattutto e purtroppo se mi concedete, ricco di grandi intenti commerciali.
Crisi o non crisi, il carico di calorie per il prossimo mese è assicurato e con il gran freddo che ci invita ad aumentare il fabbisogno di calorie, ci sentiamo un po' meno in colpa, ammesso di non esagerare!
Il quantitativo di burro presente nella torta che vi propongo è notevole, ma quale mese migliore se non un mese invernale per creare la mia torta paradiso perfetta!
Così dopo attenta lettura su ingredienti con calcoli e aggiustamenti, storie e leggende che riguardano questo dolce, ho scoperto di sicuro alcune cose fondamentali: la provenienza del dolce è lombarda, la realizzazione non è complicata disponendo di buone materie prime e il nome deriva dall'assaggio del dolce.
La torta paradiso è una torta morbida, profumata, che si scioglie in bocca e come tutte le cose buone o quasi, sembra leggera come una nuvola al gusto ma ha un alto valore "nutrizionale" soprattutto in termine di calorie. 
Ma si può parlare di calorie se si propone un dolce?
No!
E' solo una nota a margine per le golose come me, che ogni tanto devono trattenersi per ovvi motivi... che non sto quì a spiegare.
Se volete godere appieno della torta paradiso, potete farcirla con una crema al latte di cui più in là vi darò la ricetta, per ora ... andiamo con la torta paradiso classica.



Torta Paradiso








































Ingredienti
per 8/10 persone

150 GR DI FARINA 00

100 GR DI FECOLA DI PATATE
200 GR DI ZUCCHERO SEMOLATO
250 GR DI BURRO (Lurpak per me) 
5 TUORLI DI UOVA MEDIA GRANDEZZA
3 ALBUMI DI UVA MEDIA GRANDEZZA
1 CUCCHIAIO RASO DI ESTRATTO DI VANIGLIA o 1 BUSTINA DI VANILLINA
1 CUCCHIAINO DI SCORZA GRATTUGIATA DI LIMONE NON TRATTATO
1 BUSTINA DI LIEVITO
1 PIZZICO DI SALE FINO
100 GR DI ZUCCHERO A VELO VANIGLIATO

Occorrente

TEGLIA PER TORTA 24 CM DI DIAMETRO CIRCA
SBATTITORE o PLANETARIA
FRUSTA MANUALE
SETACCIO
GRATTUGIA

Per cominciare tirare fuori dal frigo il burro e le uova almeno mezz'ora prima di utilizzarli.

Setacciare in un recipiente, la farina, la fecola, il lievito.
Grattugiare la scorza del limone previamente lavato e asciugato.
Imburrare la teglia.
Accendere il forno statico a 180°.

In un recipiente versate: il burro a pezzetti (che deve essere morbido), lo zucchero, le scorze del limone, l'estratto di vaniglia e un pizzico di sale, montate il tutto con lo sbattitore fino ad ottenere una crema morbida.

Ora aggiungete i 5 tuorli alla crema di burro, uno alla volta e montate fino ad assorbimento, prima di aggiungere il successivo.
In un altro recipiente versate i tre albumi e (le fruste devono essere pulite altrimenti non monteranno) montate a neve ferma.
Una volta incorporati i tuorli al composto, versate poco alla volta la miscela di farina fecola e lievito dopo averli amalgamati bene, aggiungete gli albumi con la frusta manuale, non mescolando in senso orario ma dall'alto verso il basso molto delicatamente.
Versate il composto nello stampo da dolci precedentemente imburrato e infornate a 180°gradi per 35 - 40 minuti, fate la prova stecchino per saggiare la cottura e sfornate.
Una volta che la torta si sarà raffreddata, sformatela e cospargetela di zucchero a velo.
E buon assaggio!





mercoledì 27 novembre 2013

Peperoni ripieni di riso carne e spezie

Parola d'ordine?
Resistere.
A cosa?
A tutto quello che non va, ai periodi no, ai momenti no, a quello che ci ha stancato e che non ci piace.
Facile a dirsi, ma difficilissimo da realizzare, soprattutto se non c'è neanche la salute a darvi man forte e il vostro corpo pare ribellarsi ad ogni vostro gesto, fatto per far andare le cose nel verso giusto.
Uscire dallo stallo, essere spinti fuori di botto come una capsula dal suo blister di plastica.
Molto dipende da noi ma non tutto e in questa considerazione c'è un po' di gioia e un po' di frustrazione.
Quando le cose vanno male e arranchi per farle girare bene ma non accade nulla, allora vorresti che il tuo sforzo avesse un influenza fondamentale sull'andamento della tua vita.
Altre volte invece, quando oramai siete stanchi e non ce la fate più a combattere, allora accade qualcosa: coincidenze, miracoli o il caso e tutto prende una buona direzione.
Noi abbiamo una parte nel tutto ma spesso "il tutto" fa il resto nel bene o nel male, un meccanismo a volte difficile da decifrare, altre volte facilissimo da comprendere.
Ora passo ad illustrarvi la creazione di oggi, un piatto non elaborato, facile da realizzare, profumato e gustoso: peperoni ripieni di riso, carne e spezie.
Qualche sera fa, hanno dato in televisione "La Sposa Turca" un film di Fatih Akin che avevo visto anni fa quando uscì, un film molto duro e al tempo stesso interessante, uno sguardo su altri mondi e culture.
Durante il film la protagonista prepara dei peperoni ripieni, con riso, carne trita, pomodoro e altre spezie che non sono ben chiare, così è nata l'idea di questo piatto.
La vera ricetta non c'è, ho osservato i passaggi ed ho dato spazio alla mia fantasia, risultato eccellente!
Ho utilizzato i peperoni topepo, piccoli e tondi che sembrano dei pomodori, sono dolci ed avendo la buccia spessa reggono bene la lunga cottura in forno.
Ho aggiunto l'uvetta passa, un pizzico di paprika dolce, cumino, aneto e menta, bagnato il tutto con passata di pomodoro allungata con acqua ed ho ottenuto dei peperoni profumati, con un ripieno gustoso e non asciutto.
E' un piatto che può essere preparato in anticipo o il giorno prima, non grasso e ricco di nutrienti, tra cui spiccano quelli del peperone che contiene molta vitamina C e betacarotene, molto importanti per i raffreddori di stagioni.
E se avete paura di non digerirli, sappiate che la cottura in forno garantisce una maggiore digeribilità, soprattutto se avrete cura di non mangiare la pelle del peperone!
Andiamo a prepararli..




Peperoni ripieni di riso carne e spezie






Ingredienti

per 6 peperoni

6 PEPERONI TOPEPO

6 CUCCHIAI DI RISO PARBOILED
1/2 CIPOLLA PICCOLA
100 GR DI CARNE MACINATA DI MANZO O VITELLA
200 GR DI POLPA DI POMODORO
20 GR CIRCA DI UVETTA PASSA
1 CUCCHIAINO DI PREZZEMOLO FRESCO TRITATO 
1 PUNTA DI CUCCHIAINO DI MENTA ESSICCATA
1/2 CUCCHIAINO DI ANETO FRESCO O ESSICCATO
1/2 CUCCHIAINO DI PAPRIKA DOLCE
1 PUNTA DI CUCCHIAINO DI ZUCCHERO SEMOLATO
1 PEPERONCINO FRESCO
QUALCHE SEMI DI CUMINO
NOCE MOSCATA
SALE FINO
OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA


Occorrente

TEGLIA
GRATTUGIA (per la noce moscata)
COLTELLO
TAGLIERE
COLINO 
CARTA DI ALLUMINIO

Per cominciare lasciate riposare il riso in acqua per almeno 20 minuti, poi colatelo bene.

Mettete l'uvetta passa in un bicchiere con acqua circa 10 minuti per farla ammorbidire poi strizzatela, intanto tritate finemente il prezzemolo e la cipolla.
Lavate i peperoni, togliete la calotta, eliminate i semi interni, fate due o tre piccole incisioni  con un coltello a punta lungo la circonferenza, servirà a far cuocere meglio il ripieno.
Accendete il forno a 200°gradi.

In un recipiente versate questi ingredienti:riso e uvetta (ben colati), la carne macinata, la cipolla, il prezzemolo, l'aneto, la menta, una parte di paprika, 120 grammi di polpa di pomodoro, i semi di cumino, una grattugiata di noce moscata,lo zucchero, due prese di sale fino (1 cucchiaino circa), 2 cucchiai abbondanti di olio ex. d'oliva, 4 cucchiai di acqua.

Amalgamate bene tutti di ingredienti e riempite i peperoni, che adagerete (senza calotta) su una teglia unta di olio.
Versate il restante pomodoro in recipiente, aggiungete un bicchiere di acqua, la paprika rimasta, un pizzico di sale, un goccio d'olio e il peperoncino tritato, versate questa miscela sui peperoni ripieni.
Coprite la teglia con carta di alluminio che avrete bucherellato in precedenza con degli stecchini e infornate a 200°gradi per 20 minuti, poi togliete la carta aggiungete le calotte ai peperoni , abbassate il forno a 180° e fate cuocere per 1 ora circa, potete mettere il ventilato gli ultimi 10 minuti di cottura.