mercoledì 30 gennaio 2013

Innamorati.. non solo a San Valentino!

Guardando il calendario.. mi sono accorta che il 14 Febbraio 2013 il mio giovane Blog (beato lui!) compirà 1 anno di vita.
Il fatto che il compleanno di Home made coincida con la festa di San Valentino, festa degli innamorati, è un puro caso…
Non ho mai festeggiato questa ricorrenza né da adolescente, né tantomeno da adulta! 
Non che io abbia qualcosa contro ''gli innamorati'' ben inteso, ma non ho mai sentito l'esigenza di festeggiare San Valentino.
Eppure la fase dell'innamoramento è quella che prediligo nelle relazioni sentimentali e in molte altre situazioni.. 
Sono convinta che ci si possa innamorare di una persona ma anche.. di un posto, di una situazione, di un anno, di un'estate, di un libro, di un avvenimento e ovviamente.. di un piatto.
Pensando alla fase di leggerezza, stordimento, gioia e struggimento che l'innamoramento scatena dentro ognuno di noi.. ecco l'idea!
Fare un contest che avesse come tema proprio questo: l'innamoramento inteso nel senso più ampio del termine.
Ideona direte voi!!
Il web pulula di contest e di sicuro mille altre foodblogger visto il periodo avranno pensato al tema dell'amore.
Allora ho tentennato, come solito, poi ho pensato che legare il mio 1° contest al 1° compleanno di Home Made era da fare, bisognava festeggiare, associare il sentimento dell'innamoramento ad una ricetta è venuto da sé.
Se dunque.. avete voglia di dedicare qualche riga di un vostro post ad un piatto del quale siete innamorate: per il suo gusto, per un ricordo, per la semplicità dell’esecuzione e la massima resa, per l’associazione ad un momento felice, allora potete partecipare al mio primo contest''Innamorati.. non solo a San Valentino!".
Il tempo non è molto lo so ma festeggiare il mio 1°blog compleanno con tutte voi, con tutte quelle persone che ho virtualmente incontrato, che mi hanno stupito, che mi hanno entusiasmato e che mi hanno dato la voglia di continuare a riempire pagine.. con ricette, aneddoti e nuove scoperte era importante.
Cosi ecco il banner e le regole se volete festeggiare con me!
Il piatto ritratto nella foto, è la mia tiella pugliese, non è un caso...
Questo piatto, l'ho assaggiato per la prima volta quando ero una ragazza ossuta, animata dall'idea di poter fare tutto quello che volevo nella vita e di poter cambiare in meglio il mondo, come solo a vent'anni si può credere di fare con tanta semplicità.
Un periodo felice, una lunghissima vacanza al mare, cugini, zii, amici, l'armonia che solo poche volte riesci a raggiungere nella vita e il mio palato si è scontrato con questo piatto..
Un colpo di fulmine, un piatto che ha il sapore dell'estate, consumato su un tavolo di pietra sotto un gigantesco ulivo.
Una pace.. e ci penso ogni volta che lo mangio.



Ora passiamo alle regole per partecipare, poche e semplici:

1 Il contest inizierà oggi e terminerà il 14 Febbraio 2013 a mezzanotte.

2 Possono partecipare tutti coloro che hanno un blog di cucina con una 
   ricetta nuova o una già postata, purché sia ripubblicata e non abbia
   partecipato ad altri contest.         


3 Il tema è l'innamoramento relativo ad un piatto che può essere dolce
   o salato, il post dev'essere corredato di foto (anche più di una se volete)
   e di un breve testo che racconti il perché del vostro innamoramento 
   per questo piatto, non superate le 20 righe.

4 Potete partecipare con 1 sola ricetta che può essere: un primo,un
   secondo, un contorno o un dolce.

5 Prelevate il banner del contest e apponetelo nella barra laterale del 
   vostro blog e sotto il post che partecipa al contest.

6 Per partecipare basta lasciare tra i commenti a questo post, il link 
   della ricetta che partecipa al contest.


7 Il vincitore, decretato la settimana successiva alla fine del contest, verrà 
   scelto da me (lo so vi aspettavate un giudice importante ma per questa
   volta dovrete accontentarvi!) in base alla presentazione del piatto ma
   soprattutto in relazione alla vostra descrizione del motivo per il quale
    siete innamorate del piatto che avete proposto.
   
Spero sia tutto chiaro!
Se avete dubbi potete lasciare un commento o scrivermi su homemade.laura@gmail.com.

Ed ora passiamo al premio,ci sarà un solo 1° Premio ed ho scelto un libro di cucina, non se ne possiedono mai abbastanza a parer mio!


1°Premio del mio contest

Questo libro illustrato, propone ricette semplici, ben spiegate con trucchi da chef, astuzie del mestiere che rendono i piatti non banali e regalano un tocco di originalità.

In bocca al lupo a tutte/i!!!



I partecipanti :

L'eleganza del Polpo con Ossobuco di Manzo con la Verza
Sweet bio and delicius con Tortino di patate con crema di carciofi
Semplicemente Buono con Spaghetti con le vongole
A Spasso per ingredienti con Moscardini con patate..
Profumo di zenzero e cannella con Pizza al taglio
Le cose belle della vita con Cassata Siciliana
Beuf à la mode con Parmigiana di Zucca
Aria in cucina  con Suisse di Kamut
Dolcemente inventando.. con No-meat loaf with beet sauce
Le leccornie di Danita  con Gnocchi alla romana insiculati
Kucina di Kiara con Torta di cipolle canavesana

lunedì 28 gennaio 2013

Pici al ragù

Mancano pochissime ore alla fine della sfida dell'MTChallenge di gennaio.
Oggetto della gara: i Pici della Patty, una vera poesia.
Ho rimandato, prima per un motivo poi per un'altro ed ogni volta che mi trovavo davanti i Pici di Patty mi dicevo... ineguagliabili!
Dopo l'ennesimo tentennamento, mi accorgo che la sfida si conclude alla mezzanotte del 28 Gennaio 2013, ma che giorno è oggi?
Non c'è più tempo.. o meglio, è solo questione di ore!
Io che per anni ho avuto la fortuna di vivere una cucina davvero home made, con i prodotti di mio nonno contadino: dal latte, alla carne, ai formaggi, all'olio extravergine d'oliva, inebriata dagli odori degli impasti di nonna e vecchie zie con i loro mille tipi di pasta fatta in casa.. non potevo desistere, dovevo almeno provare!
Ed eccomi a preparare il mio ragù di carne che ricorda moltissimo quello bolognese, ma con qualche accorgimento personale. 
Poi ad impastare.. a dire il vero volevo modificare la qualità di farina usata e fare una variante, ma non ho voluto rischiare troppo, visto il poco tempo a disposizione. 
Mentre impastavo, ho pensato che i Pici somigliano molto ad un tipo di pasta che si fa in sabina nella provincia di Rieti, i Maccheroni a fezze.
Questi maccheroni che somigliano molto come forma ai Pici si ottengono impastando farina di grano, acqua ed un pizzico di sale e poi si lavorano con l'olio ex.d'oliva. 
Ma tornando ai Pici.. con i consigli della Patti, ho ottenuto dei pici ottimi ed il mio ragù ha fatto il resto.
Un piatto commovente... per la pazienza, la cura e l'amore che serve per crearlo.



Pici al ragù 








Ingredienti

3 persone

Pici


200 GR DI FARINA DI GRANO "00"

100 GR DI FARINA DI SEMOLA DI GRANO RIMACINATA
2 CUCCHIAI DI OLIO EX. D'OLIVA
1 PIZZICO DI SALE
125 ML CIRCA DI ACQUA

Ragù 


250 GR DI CARNE DI VITELLONE MACINATA

500 ML DI PASSATA DI POMODORO
1/2 CIPOLLA 
1 CAROTA
1 COSTA DI SEDANO
1 SPICCHIO DI AGLIO
5 POMODORI SECCHI
1/2 BICCHIERE DI VINO ROSSO (per me Cannonau di Sardegna)
1/2 CUCCHIAINO DI ERBE DI PROVENZA
OLIO EX. D'OLIVA 
SALE

Occorrente

PENTOLA
PADELLA
MATTERELLO
CUCCHIAIO DI LEGNO
ROTELLA TAGLIAPASTA 
PELLICOLA TRASPARENTE


Per cominciare preparate il ragù, deve cuocere un bel po'.

Pulite e sminuzzate in piccoli pezzetti: la carota, la cipolla e il sedano.
Mondate un grande spicchio di aglio.

Ragù di carne


In una padella versate l'olio ex. d'oliva (circa 5 cucchiai per me), la carota, la cipolla, il sedano e l'aglio, fate soffriggere almeno 5 minuti poi aggiungete la carne macinata e continuate a cuocere, girando spesso con un cucchiaio di legno. 

Aggiungete i pomodori secchi spezzettati, mezzo cucchiaino di erbe di Provenza mescolate e continuate la cottura, appena la carne sarà ben cotta alzate un po' la fiamma e versate il vino, fate sfumare e abbassate il fuoco. 
A questo punto versate la passata di pomodoro, una buona presa di sale fino e lasciate cuocere per più di un'ora o almeno fino a quando il sugo sarà tirato, avendo cura di mescolare ogni tanto.

I Pici


Su un piano versate la farina "00" e la semola, mescolate con le mani e create una fontana, al centro versate l'olio ex.d'oliva, un po' di sale fino e piano piano versate l'acqua, iniziando ad impastare dal centro.

Io ho usato 1 bicchiere di acqua (circa 125 ml).
Dovete ottenere un impasto elastico e liscio, più lo manipolate meglio sarà.
Fatelo riposare la palla di impasto avvolto nella pellicola almeno 5 minuti.

Ora con il matterello stendete l'impasto alto circa 1 cm e poi con il tagliapasta o un coltello, ottenete delle strisce larghe 1 cm, iniziate a tirare i pici (il resto dell'impasto copritelo con la pellicola o indurirà).

Tenete una estremità della striscia di pasta con il palmo della mano appoggiandola al piano di lavoro, con l'altra mano iniziate a rotolarla sul piano stendendo verso l'esterno, per allungarla.
Tirateli molto, perché in cottura ricrescono.
Continuate così fino a terminare le strisce di pasta, spolverate i pici ottenuti con la semola di grano, per non farli attaccare l'un l'altro.

Pici


Mettete a bollire una pentola con l'acqua, non appena bolle, salate a piacere e versate i pici, mescolate delicatamente e attendete circa 4 - 5 minuti, scolate e condite con il ragù.

Se volete potete spolverare con qualche cucchiaio di pecorino grattugiato servite caldissimi!



Nota


Le Erbe di Provenza sono una miscela di erbe aromatiche essiccate, tipiche della provenza, le proporzioni delle erbe contenute può variare, ma di solito si usano: timo, rosmarino, basilico, maggiorana,salvia, santoreggia, origano,menta, origano.


Con i Pici al ragù partecipo all'MTChallenge di Gennaio 2013.






domenica 20 gennaio 2013

Marmellata di arance

La marmellata di arance è una delle conserve di frutta che prediligo.
Deve avere la giusta consistenza, n'è troppo liquida n'è troppo solida e non dev'essere dolcissima, n'è amara.. un'equilibrio non semplice da ottenere.
Qualche settimana fa, una delle mie cugine del nord è passata a trovarmi veniva dal sud dove era in vacanza e mi ha fatto dono di un cesto di meravigliose arance di Calabria, arance dell'orto di uno zio.. quindi non bio ma super bio!
Arance spettacolari, grandi, con la buccia spessa e gli spicchi dolci e carnosi con uno strabiliante profumo di arancia.. ultimamente la frutta in vendita non ha più odore, lo avete notato?
Con una materia prima così eccellente, non potevo esimermi dal realizzare una marmellata home made, soprattutto oggi, con questo cielo grigio e piovoso e del tempo a disposizione.
Confesso.. è la prima volta che faccio la marmellata, sono stata aiutante attiva nella preparazione di conserve di frutta, prima nella cucina di mia nonna quando ero bambina e più tardi per le mie zie, ma mai fatto tutto da sola!
Mi sono documentata su libri, in rete e poi ho trovato la dose perfetta per me e lo sarà anche per voi se non amate i sapori stucchevoli e non disdegnate qualche pezzo di frutta che regala consistenza alla marmellata.
Non ho aggiunto pectina, ne altri addensanti ma solo frutta, acqua e zucchero e un bel po' di pazienza per la cottura, mantecare spesso, soprattutto nell'ultima mezz'ora.
Il risultato? 
Oltre le mie più rosee aspettative.. 



Marmellata di arance



Ingredienti
per 4 - 5 vasetti di medie dimensioni

1,5 KG DI ARANCE NON TRATTATE (peso senza buccia)

750 GR DI ZUCCHERO SEMOLATO
2 LIMONI NON TRATTATI
100 GR DI BUCCE DI ARANCIA
700 ML DI ACQUA
5 SEMI DI CARDAMOMO
1/2 BACCA DI VANIGLIA

Occorrente

2 PENTOLE DAI BORDI ALTI
1 PENTOLINO
4 BARATTOLI IN VETRO
FRULLATORE
SPREMIAGRUMI
TAGLIERE
COLINO
MISURINO
CUCCHIAIO DI LEGNO

Per cominciare procedete alla sterilizzazione dei vasi in vetro e dei relativi tappi. 



Sterilizzazione dei vasi

lavate bene i vasi con detersivo e acqua corrente. 
Ponete uno strofinaccio pulito all'interno di una pentola capiente dai bordi alti infilate i vasi aperti con i relativi coperchi, tra le pieghe dello strofinaccio (per impedire che i vasi urtandosi in cottura si rompano) ricoprite di acqua e portate ad ebollizione.
Dal bollore calcolate 30 minuti, poi spegnete i fuoco, fate raffreddare l'acqua e con l'aiuto delle pinze da cucina tirate fuori i vasetti, metteteli ad asciugare su uno strofinaccio pulito.

Marmellata

Lavate bene le arance e i limoni.
Private parte delle arance della buccia, senza togliere la parte bianca, potete utilizzare un pela patate o un buon coltello affilato, fate delle piccole striscioline circa 100 gr ,mettetele in un pentolino e coprite con acqua, fate bollire per 20 minuti poi scolate per bene e lasciatele le bucce da parte.

Pelate per bene le arance, privandole della parte bianca esterna e dividetele a metà eliminando eventuali semi.

Metà delle arance tagliatele a pezzi e frullatele, l'altra metà delle arance tagliatele a cubetti piccoli.
Mettete tutto insieme in un recipiente, aggiungete mezza bacca di vaniglia (incisa nel senso della lunghezza), 5 - 6 semi di cardamomo, il succo di due limoni mescolate e lasciate macerare almeno 1 ore.

In una pentola dai bordi alti versate lo zucchero e l'acqua, scaldate il tutto a fuoco medio per 10 minuti per sciogliere lo zucchero, mescolate ogni tanto e poi aggiungete le arance macerate (a cui avrete tolto la bacca di vaniglia e i semi di cardamomo) e le striscioline ottenute dalla buccia, date una mescolata e fate cuocere per 1 ora e 20 circa, mescolando di tanto in tanto.

Appena la marmellata inizia a bollire, abbassate un po' il fuoco e mescolate con più frequenza.
Quando vi sembrerà pronta, fate la prova piattino: mettete un cucchiaio di marmellata su un piatto, aspettate qualche minuto ed inclinate il piatto, se è troppo liquida non è ancora pronta.
Se vi piace più solida, lasciate cuocere qualche minuto in più del tempo da me indicato ma ricordate che una volta fredda la marmellata sarà comunque più soda di quella nel piattino.

Versate la marmellata bollente nei vasi, riempiteli, lasciando qualche millimetro dalla bocca del vaso, chiudete ermeticamente e rovesciate sottosopra finche non saranno freddi, così otterrete il sottovuoto.

Una volta fredda e dopo esservi assicurata che sia sottovuoto,potete capovolgerla e riporla in un luogo asciutto e buio.
Si manterrà per mesi, conservando l'aroma speciale delle arance.
Vi suggerisco del pane fresco o delle croccanti fette biscottate per gustarla in purezza!


Marmellata di arance


Consigli
La vaniglia e il cardamomo, sono ovviamente facoltativi, ad ogni modo non modificano affatto il sapore delle arance, semmai regalano un aroma impercettibile.
La marmellata è sottovuoto, se il tappo è rientrato leggermente nella parte centrale e non fa rumore (click clack) pigiandoci sopra con le dita.
I vasi che contengono la marmellata e tutte le conserve in genere, possono essere già stati utilizzati ma i tappi devono sempre essere nuovi, per permettere una chiusura ermetica, perfetta e di conseguenza un buon sottovuoto.

Nota

Il sottovuoto nelle conserve di frutta si ottiene versandole bollenti nei vasetti e una volta chiusi con tappi ermetici, si capovolgono i vasi sottosopra fino a completo raffreddamento, questo non vale per tutte le conserve.
Per le altre conserve, quelle sott'olio o sott'aceto è importante procedere ad una bollitura di 30 minuti, lasciando i vasi nell'acqua calda fino a che diventa fredda, così otterrete il sottovuoto, potete ad ogni modo seguire questa procedura anche per le marmellate qualora non vogliate invasarla calda.






martedì 15 gennaio 2013

Ossibuchi con polenta bianca

Gennaio, periodo nel quale il cibo non la fa da padrone... almeno in casa mia!
Ancora non ho smaltito del tutto i ricchi pasti Natalizi e non è solo questione di peso, ma soprattutto di stomaco che deve depurarsi, smaltire le tossine e riprendersi.
Il motto che vige è leggerezza e gusto, tranne qualche eccezzione!
La ricetta che vi propongo oggi è di famiglia, quella parte di famiglia che ho al nord, in quel di Milano e che come mezza Milano ha origini meridionali.. chi credete li abbia tirati su tutti quei palazzi negli anni '60 e '70?
Non erano operai rumeni n'è polacchi, ma erano meridionali: calabresi, pugliesi, siciliani.. erano italiani, erano persone che si spostavano in cerca di lavoro.
Un'esigenza umana e naturale, mille considerazioni mi passano per la testa 
ma ora vado ad illustrarvi la ricetta o mi "perdo"...
Oggi ossibuchi alla Milanese alla nostra maniera; con l'olio al posto del burro, lo scalogno al posto della cipolla, acqua invece che brodo, il tutto accompagnato da una polenta bianca, morbida e corposa.
Pochi gesti, un po' di pazienza per la cottura della carne, che non necessità di grandi cure ed ecco pronto un piatto unico e sublime. 
Sarà che io lo adoro!
Per la buona riuscita della ricetta, fondamentale è scegliere della buona carne, in questo caso ossibuchi di vitella e non di manzo ben puliti, avendo cura di eliminare (se non lo fa per voi il fidato macellaio) la membrana esterna che circonda la fetta di carne o in cottura si arriccerà.
In un'ora avrete un pranzo o una cena.. da re!

Ossibuchi con polenta bianca


























Ingredienti

per 2 persone

Per gli ossibuchi

2 OSSIBUCHI DI VITELLA 
70 GR DI FARINA
1 SCALOGNO GRANDE
1 MAZZO DI PREZZEMOLO (40 gr)
3 CUCCHIAI ABBONDANTI DI OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA
ACQUA
SALE

Per la polenta bianca

150 GR DI POLENTA BIANCA PRECOTTA
600 ML DI ACQUA
SALE
4 CUCCHIAI DI PARMIGIANO REGGIANO GRATTUGIATO

Occorrente

PADELLA ANTIADERENTE
PENTOLA
COPERCHIO FORATO
MISURINO
TAGLIERE

Per cominciare mondate lo scalogno e tritatelo finemente.

Lavate bene il prezzemolo e sminuzzate finemente anch'esso.

Ossibuchi

Mettete la farina in un piatto e infarinate bene gli ossibuchi.
In una padella antiaderente versate l'olio ex. d'oliva, lo scalogno e lasciate appassire a fuoco lento qualche minuto, poi aggiungete gli ossibuchi e fateli andare per 6 - 7 minuti, avendo cura di girali almeno una volta.
A questo punto versate nella padella dell'acqua (a temperatura ambiente) fino a coprire gli ossibuchi e coprite con un coperchio, se non avete un coperchio forato, usate un coperchio tradizionale non chiudendo ermeticamente la padella tanto da permettere l'uscita del vapore in cottura.
Lasciate cuocere a fuoco lento per 1 ora circa.
Avendo cura di girare la carne almeno 3 - 4 volte e ricordando di aggiungere il prezzemolo e una buona presa di sale fino, a metà cottura.
Quando gli ossibuchi saranno quasi cotti, potete scoperchiare qualche minuto per far rapprendere un po' il sugo che diventerà più cremoso e sarà il vostro condimento per la polenta.

Polenta

Quando gli ossibuchi saranno quasi cotti, in una pentola mettete poco più di mezzo litro di acqua, appena bolle aggiungete un po' di sale e versate la polenta a pioggia, abbassate il fuoco e mescolate in continuazione fino a cottura (la cottura varia a seconda della polenta che avete usato).
Spegnete il fuoco e mantecate con 4 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato.

Impiattate la polenta calda, versate un pò di sugo di carne, posizionate sopra l'ossobuco e versate ancora sugo.

Ed eccovi pronti a gustare una prelibatezza.




Consigli
Questo piatto può essere accompagnato anche da riso lesso sempre con l'aggiunta di parmigiano, qualora non trovaste la polenta bianca.
Io ho usato la polenta precotta (a vapore) che ha la stessa consistenza della classica, ma cuoce in circa 5 minuti.
Gli ossibuchi di vitella sono più teneri e cuociono in minor tempo rispetto a quelli di manzo.
Nel girare la carne in cottura, utilizzate una paletta e un cucchiaio di legno, per evitare che si sfaldi. 

Nota

La polenta bianca deriva da una qualità più rara e pregiata di mais ed ha un gusto più leggero di quella gialla, è un'ottima per esaltare e accompagnare il piatto seppure ha la medesima consistenza.
Tipica del Veneto.






lunedì 7 gennaio 2013

Finocchi in padella con gusto

Le feste mi hanno letteralmente inghiottita!
Eccomi, anche se con un po' di ritardo ad auguravi un felice anno nuovo e a proporvi una ricetta veloce e perfetta per questo periodo post feste e post abbuffate.
Abbiamo esagerato, ognuno di noi sa di avere mangiato più del dovuto ed ora tutti a pensare a come rimettersi in forma.
Tuta, palestra e via a leggere le centinaia di riviste che a gennaio pululano di diete dimagranti; le stesse che nel mese precedente (a dicembre) proponevano mille ricette di creme per il pandoro, dolci farciti e ricoperti di glasse, piatti non proprio light!
La ricetta che vi propongo è di facilissima esecuzione, leggera, salutare e con un gusto che vi stupirà.
Finocchi in padella, con capperi, alici e un filo d'olio, pepe a piacere, in 20 minuti in tavola, vi farà fare un'ottima figura con i vostri commensali.
Ho scelto il finocchio perché è un ortaggio ricco di sali minerali, di acqua e privo di grassi, inoltre è diuretico, ha proprietà digestive, anti infiammatorie per il colon e riduce il gonfiore addominale.
Cos'altro aggiungere... provateli e poi mi direte!
La ricetta l'ho avuta da zia Annamaria anche detta Anna, i suoi piatti una garanzia di bontà.


Finocchi in padella con gusto























Ingredienti
per 2 - 3 persone

2 FINOCCHI MEDI

6 - 7 ALICI SOTT'OLIO 
10 CAPPERI SOTTO SALE
1/2 TAZZINA D'ACQUA
OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA
SALE FINO
PEPE 

Occorrente

PADELLA ANTIADERENTE 20 cm
COLTELLO
TAGLIERE
RECIPIENTE
SCOLA VERDURE

Per cominciare lasciateli in acqua almeno mezz'ora e poi sciacquateli bene.

Pulite i finocchi, tagliate i gambi all'altezza del bulbo (non buttate le foglie che serviranno per guarnire il piatto) ed eliminate anche la base del finocchio, togliendo circa mezzo centimetro.
Dividetelo il finocchio prima in 4 grandi spicchi e poi da questi ottenete delle fettine sottili circa 2 - 3 millimetri, immergetele in un recipiente pieno d'acqua, lavatele accuratamente e scolate bene.
Mettete le alici a scolare, eliminando l'olio in eccesso.

In una padella versate un filo d'olio ex. d'oliva (2 cucchiai circa) distribuite uno strato di finocchi e sopra le alici a pezzetti, coprite con secondo strato di finocchi aggiungete i capperi un po' di sale e un filo d'olio (1 cucchiaio), finite con il terzo strato di finocchi, un pochino di sale e ancora un po' d'olio (1 cucchiaio) aggiungete mezza tazzina di acqua, coprite con un coperchio forato e mettete a cuocere per 20 minuti a fuoco basso.

Di tanto in tanto muovete un pò la padella ma non mescolate mai, gli ultimi minuti potete togliere il coperchio qualora vi fosse troppa acqua di cottura.
Impiattate, aggiungete pepe a piacere, guarnite con le foglie di finocchio e.. bon appetit!


Consigli

Se non avete un coperchio forato, potete usarne uno normale, frapponendo un cucchiaio di legno piatto tra la padella e il coperchio, per far fuoriuscire un pochino di vapore durante la cottura.
Potete aggiungere sul fondo della padella anche un cucchiaio di aceto balsamico insieme all'olio, regalerà al piatto un tocco aromatico in più.
Potete servire questi finocchi accompagnati da riso basmati bianco ottenendo così un piatto unico oppure accompagnarli ad un petto di pollo alla piastra, per avere un secondo gustoso e leggero.